CELLULE PARROCCHIALI DI EVANGELIZZAZIONE

ANNO PASTORALE 2007/2008

CELLULA 390 : NESSUNO METTE IL VINO NUOVO IN OTRI VECCHI (Mc. 2, 22)
Leggiamo insieme Mc 2,21-22
Non possiamo pretendere di essere cristiani facendo una vita pagana, né voler conservare principi pagani in un formalismo, in un'esteriore cristiano. Non possiamo pensare di poter essere cristiani e conservare le nostre vecchie abitudini, la nostra vecchia mentalità, i vecchi modi di pensare, di giudicare gli uomini gli avvenimenti e le cose; di stimare come il mondo stima, di misurare con lo stesso metro.
Perché il punto di vista del mondo è totalmente opposto a quello di Cristo; il metro del mondo non ha la stessa misurazione di quello di Cristo. Non possiamo essere cristiani, per esempio, e considerare la povertà come una grande sventura, la malattia come una maledizione, la condizione umile come un infausto destino, la contrarietà come una iettatura. Non si può essere cristiani e considerare la vita come un divertimento, una gara per arrivare a piazzarsi socialmente, finanziariamente, politicamente.
Non si può essere cristiani e continuare a considerare il prossimo come a nostro servizio, mezzo di produzione o strumento di piacere, come cavia per esperimenti scientifici e sociali o come massa di manovra politica. Non si può essere cristiani e continuare a considerare il mestiere e la professione esclusivamente come mezzo di vita e di guadagno o come una schiavitù inevitabile.
Tutto ciò non è possibile, non è consigliabile, perché il Cristianesimo è vino nuovo, è mosto in fermento, e se tu vuoi costringerlo entro i limiti angusti delle vedute mondane, diventa urtante, intollerante, inquietante.
In tal caso esso ti darà fastidio, ti procurerà delle noie, ti esporrà alla critica, alla "diffamazione". Essere cristiani non è tanto questione di buon gusto, di tradizione familiare, di sentimento o di moda; ma è questione di convinzione, è questione di concezione di vita totalmente diversa dalle altre, originale, unica.
E perciò non puoi unirla, comporla con altre forme di vita. Sarebbe una unione forzata, un matrimonio combinato ma non riuscito. per il quale si arriverebbe certamente al divorzio per incompatibilità di carattere.
Il carattere del mondo infatti è basato sull'egoismo, quello di Cristo sull'altruismo, il carattere del mondo è impastato di interesse, di bramosia di possesso, quello di Cristo è intessuto di generosità; il carattere del mondo è iniettato di sensualità, quello di Cristo è soffuso di purezza; il carattere del mondo è gonfio di orgoglio, quello di Cristo è nutrito di umiltà; il carattere del mondo è armato di violenza, quello di Cristo è corazzato di pazienza; il carattere del mondo è appesantito da un modo di pensare e di vivere in maniera scombinata, il carattere di Cristo è quello dell'uomo nuovo, integro, giovane, fresco. Come potranno accordarsi il giovane e il vecchio?
Come potrà un asmatico tenere il passo di un atleta? Convinciamoci: non possiamo essere cristiani a metà, almeno nell'intenzione. E' vero che non possiamo riuscire a tradurre subito tutto il Cristianesimo in pratica, ma almeno in programma possiamo accettarlo tutto, immediatamente.
C'è troppa grettezza, troppa meschinità, troppa viltà nei limiti della vita mondana, e il Cristianesimo autentico non riesce a starci dentro. E come chiudere un'aquila in gabbia: finirà che l'aquila o spezzerà le sbarre o morirà. O il Cristianesimo riuscirà a disintossicarti del mondo o il mondo soffocherà il tuo cristianesimo; insieme non potranno vivere.
PER LA RIFLESSIONE COMUNITARIA
1) Quali sono le caratteristiche di una persona "nuova"?
2) Quali le caratteristiche di una cellula nuova? Alla fine dell'incontro preghiamoci sopra..
MEDITA
LUN Ap 21,1-7; MAR Ez 18,21-32; MER Ef 4,17-32; GIO Ef 5,1-20; VEN 2 Cor 5,14-21; SAB Is 43,14-21